VERSO LA COMUNITÀ PASTORALE: MA QUANTI PRETI CI SARANNO?


Carissimi,

tra le domande che accompagnano l’arrivo della comunità pastorale sicuramente c’è anche questa: «Ma quanti preti ci saranno tra Limito e Seggiano? Non è che rimaniamo senza prete?». Ancora una volta la domanda rischia di diventare un’affermazione che manifesta una grande preoccupazione: «Lo sapevo io...ci sarà un prete solo e abiterà a Seggiano così a Limito non ci saranno più neanche le messe!!! Aiuto!!!».

Procediamo con ordine. Primo: tra i vari motivi che hanno visto nascere le comunità pastorali c’è anche una maggior saggezza nella ridistribuzione dei sacerdoti. Il cardinal Tettamanzi amava dire che là dove nasce una comunità pastorale la gente perde un prete, ma guadagna un presbiterio ossia un gruppo di preti che sono a servizio di tutte le parrocchie che compongono la comunità pastorale.

Nessuno al momento può dire quanti saranno i sacerdoti a Limito e Seggiano. Se anche il numero di preti al momento dovesse restare invariato, certamente tra pochi anni ci sarà una riduzione. Qualunque sarà la situazione starà a laici, religiose e sacerdoti studiare le soluzioni più equilibrate nel rispetto di ciascuna realtà. Certamente non dovrà venir meno anche uno sguardo su tutta la città di Pioltello

Secondo: il calo numerico dei preti non dipende certo dalla nascita delle comunità pastorali. È da decenni che assistiamo a un calo delle vocazioni, ma la situazione negli ultimi anni è davvero precipitata.

Il quadro è molto complesso e incerto. Magari abbiamo parenti e amici che abitano in realtà dove è stato spostato un sacerdote ma al suo posto non è arrivato nessuno.

Credo che anche in questo caso veniamo interpellati personalmente: quanto tempo  dedichiamo alla preghiera per le vocazioni nelle nostre famiglie? Parliamo di vocazione nelle nostre case? Siamo disposti a pregare perché il Signore chiami i nostri figli (e non solo quelli degli altri) alla vita consacrata?


Don Marco

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