Numero ventisei!

 

Carissimi,

non crediate che il nuovo parroco dia i numeri.

Uno dei primissimi giorni, mentre mi guardavo attorno per conoscere bene tutti gli spazi, sono entrato in sacrestia; mi sono avvicinato al quadro dove sono riportati i nomi di tutti i parroci della nostra comunità. Così ho scoperto che sono il 26° parroco di San Giorgio.

Come sapete un numero a me caro è il 13 (giorno della nascita e della mia ordinazione)…come non notare che 26 è 13 per 2. Al di là di questo piccolo particolare, mi ha colpito il fatto che 25 sacerdoti mi hanno preceduto nel corso di molti decenni. Sono tanti, come tanti sono gli anni di storia della nostra comunità.

La definizione più bella di parrocchia è racchiusa nell'etimologia della parola stessa: dal greco parà-oikìa, in cui si trovano insieme le parole ‘casa’, ‘dimora’ (oikìa), e il termine che esprime l’essere ‘presso’, ‘in mezzo a’, (parà). In questo modo, “parrocchia” viene a significare l’atto del mettersi accanto e dello stare in mezzo alla gente.

La parrocchia è la Chiesa che si fa vicina alle persone, che si fa compagna di viaggio condividendo momenti lieti e momenti tristi.

La parrocchia rappresenta il desiderio di Dio di abbracciare ogni uomo con il suo Amore, di far sentire la sua presenza affianco ad ogni persona nella quotidianità. È sorprendente vedere come la parrocchia sappia trasformare un quartiere in una comunità.

Sono felice ed emozionato di diventare parte della storia della nostra parrocchia. 

Nel giorno della celebrazione del mio ingresso solenne benedico Dio per i suoi doni e ringrazio tutti voi per l’accoglienza. 

Vi chiedo di pregare sempre per me, perché il Signore mi aiuti ad essere all'altezza del compito che mi affida nella nostra comunità

 

Don Marco

 

 

 

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