VERSO LA COMUNITÀ PASTORALE: E LE PARROCCHIE CHE FINE FANNO?


Carissimi,

eccoci a una seconda possibile domanda: «Ma quindi sarà una sola parrocchia e le singole parrocchie verranno soppresse?». Anche in questo caso la domanda si trasforma in un’affermazione amareggiata e, a volte, un po’ arrabbiata: «Come si fa a cancellare secoli di storia!!! La Comunità pastorale certamente ucciderà le parrocchie, cancellerà l’identità della nostra comunità».

Permettetemi di affermare con forza che non esiste affermazione più errata.

Prima di tutto le parrocchie non vengono soppresse ma “semplicemente” unite sotto la guida di un unico parroco e di un unico consiglio pastorale. Secondo punto: niente può cancellare la storia di una comunità.

Per rispondere alla domanda e per rasserenare gli animi credo che possiamo fare un paragone con quanto avviene nel matrimonio. Quando un uomo e una donna si sposano nasce una realtà nuova che chiamiamo famiglia. Il sacramento fa dei due una carne sola ma certamente non cancella l’identità e la storia di nessuno. Marito e moglie portano nella loro unione i punti di forza e di debolezza del loro vissuto. Con i primi aiutano il coniuge a crescere con i secondi si rendono disponibili a lasciarsi guarire e aiutare dall’altro. Ognuno completa l’altro. Bellissimo!

La stessa cosa accade nella comunità pastorale: ogni parrocchia porta la sua ricchezza e trasmette all’altra le sue potenzialità. Nello stesso tempo attinge dall’altra parrocchia punti di forza per superare alcune difficoltà da cui altrimenti non riuscirebbe a uscire. Quando una persona si sposa non si scorda di festeggiare il proprio compleanno o qualche ricorrenza importante della propria famiglia di origine a causa del fatto che ormai è una nuova famiglia. Anzi, il coniuge viene coinvolto e condivide questi momenti di festa.  Fantastico! I motivi di festa e di gioia si dilatano e si ampliano in una condivisione reciproca. E questo vale per ogni altro ambito della vita: tutto si allarga e si illumina.

Ma forse è qui un’altra vera conversione: sappiamo realmente apprezzare e stimare l’altro con la sua storia o pensiamo che l’unirci ci impoverisca?
 

Don Marco

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