MISSIONARI MARTIRI

 

Nell’anno 2022, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 18 missionari e missionarie: 12 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 1 seminarista, 1 laico. Dal 2001 al 2021 il totale dei missionari uccisi è di 526.

Le poche notizie sulla vita e sulle circostanze che hanno causato la morte violenta di questi 18 missionari e missionarie ci offrono immagini di vita quotidiana, anche se in contesti particolarmente difficili, contrassegnati dalla violenza, dalla miseria, dalla mancanza di giustizia e di rispetto per la vita umana.

Sacerdoti uccisi mentre stavano andando a celebrare la Messa con la comunità che guidavano, a spezzare quel pane e a consacrare quel vino che sarebbero stati alimento e vita per tanti fedeli. Una religiosa medico uccisa mentre era di guardia al centro sanitario della diocesi, pronta a salvare la vita di altre persone, e chissà quante ne aveva già salvate in passato. Una suora uccisa durante un assalto alla missione: invece di pensare a mettere in salvo la propria vita, si è preoccupata di andare a verificare che quella delle ragazze ospitate nel dormitorio fosse al sicuro.

Testimoni e missionari della vita, con la loro vita, che hanno offerto fino alla fine, totalmente, gratuitamente, per gratitudine.

Dei 18 missionari uccisi nel 2022, in maggioranza sacerdoti, solo tre erano nati in nazioni diverse da quelle in cui hanno terminato la vita terrena, tutti e tre appartenenti a Istituti religiosi missionari. Gli altri hanno bagnato con il loro sangue la stessa terra che li aveva visti nascere, crescere, donarsi totalmente al Signore nella consacrazione. Se un tempo erano considerati a rischio per la vita dei missionari solo i territori cosiddetti “di missione”, dove l’annuncio del Regno di Dio, della giustizia, della verità e della dignità di ogni essere umano creato a immagine del Padre esponeva a pericoli, oggi in ogni parte del mondo chi annuncia Cristo sa cosa questo annuncio comporta. Ma non si tratta di ingenuità, di sprovvedutezza o all’opposto di esaltazione. I missionari e tutti i cristiani, soprattutto in certi luoghi, quando operano in situazioni e circostanze pericolose, lo fanno “per amore del Padre e dell’umanità”, che supera ogni paura e titubanza.
 

Dal rapporto dell'agenzia Fides

 

 

Informazioni aggiuntive