LA FAMIGLIA E I GESTI

 

Un tempo le famiglie si identificavano proprio per la loro tradizione familiare e alcuni erano costanti nella fedeltà ai gesti della propria famiglia, con azioni che la identificavano, che le attribuivano un’identità, attraverso addirittura il richiamo al cognome e alla parentela. Pensiamo ai gesti che si compivano in alcune occasioni dell’anno, come a Natale o a Pasqua. L’omologazione generale ci ha spinti a fare i gesti famigliari copiando ed emulando quelli degli altri. Il cucciolo d’uomo, il bambino, che è un animale mimetico, cioè colui che imita – in particolare il papà – deve essere aiutato non solo ad agire, ma a fare azioni che siano costruttive.

Si tratta, come ama dire papa Francesco, dell’“eloquenza dei gesti”, perché anche i gesti “parlano”. Se il papà e la mamma pregano, se il papà ripete durante la settimana un’azione in cui mostra la sua abilità, questo sarà ritenuto importante dal ragazzo o dalla ragazza. Tra i grandi educatori cito san Filippo Neri, il quale diceva che la predica fatta dal prete in chiesa deve essere solo a metà, mai per intero, in modo che l’altra metà possa essere completata dal papà e dalla mamma entro le mura domestiche. San Filippo Neri fu il più grande riformatore a Roma, un’impresa non facile, eppure tra i suoi oratoriani ebbe ben venti vescovi e tre cardinali, tra cui Federigo Borromeo, nipote di san Carlo. Non sappiamo se il Manzoni conoscesse questa raccomandazione del santo, ma nel famoso capitolo XXIV[1] de I promessi sposi, là dove si parla della visita del cardinal Federigo Borromeo ad una parrocchia dove era anche don Abbondio, si racconta del sarto che, rientrando a casa riprende a tavola la predica che ha ascoltato, e poi prende un piatto, con una fetta di polenta e altre vivande, e manda da una vedova, vicina di casa, la figlia, raccomandandole di non far pesare quell’atto di carità come gesto d’elemosina!

Così è l’eloquenza dei gesti, tutto quello facciamo, anche lo sport e il divertimento, le nostre scelte di vita, cosa e come acquistiamo… diventano un evento parlante.

Mons. Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara

 

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