ECCO L’ORA SI AVVICINA

 

In occasione del ricordo dei nostri cari defunti riporto un nuovo passo tratto dal libro di Luciano Radi, che raccoglie gli appunti di un sacerdote anonimo. In questa pagina, ormai anziano e debole, questo sacerdote riflette sulla morte.

Avverto le sensazioni e le emozioni del passaggio; non so come questo mio cuore continui a battere e il cervello a darmi pensieri.
La parabola di questa meravigliosa avventura sta proprio per concludersi. Credevo di essere investito da un freddo gelido ed invece un fuoco mi arde dentro e mi incendia.
Le immagini non hanno più il loro posto, la geometria del passato è sconvolta. Mi appare il volto della mamma, il viso rude del babbo, la schiera dei miei fratelli già ritornati al Signore, che si confonde con la processione dei santi titolari delle chiese nelle quali ho celebrato.
L'ora si avvicina, sono sulla soglia dell'aldilà e la bellezza dei nuovi mondi già sublima il tormento della mia carne.
Le mie cellule già si salutano; si scompone nel dolore la complessità organica che ha incarnato il mio io per tornare nell'oceano della materia che si evolve e genera.
Cado nella profondità degli atomi, mentre la mia anima torna alla sorgente, nel grembo dell' Amore.
In questo momento conclusivo non sono solo: non potrei, non saprei indirizzare i miei nuovi passi. È con me, sin dall'inizio del tempo, il Figlio dell'Uomo, a consolarmi, a tenermi compagnia.
Sono gli ultimi sobbalzi della materia viva e la mia anima è già al di là del tempo e dello spazio, nella nuova realtà che supera e comprende tutte le altre.
Si può credere e non credere, ma ciò che non si può è sottrarsi a questo passaggio. Chi crede ha il dono di assaporare subito la letizia dell'Assoluto; chi è convinto di non credere, invece, vedrà, quando avrà chiuso l'uscio alle sue spalle.
Il figlio dell'Amore, credente e non credente, non muore, vive in eterno.

 

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