Carissimi,

qualche settimana fa, uscendo di casa, ho sentito nell’aria un profumo speciale, difficile da descrivere: era profumo di primavera. Ogni stagione ha il suo profumo.

Il profumo di una stagione non appare il giorno che il calendario indica come suo inizio; è come se ogni stagione avesse bisogno di tempo per prepararsi, per far sentire la sua fragranza. In questo modo la natura ci insegna che non si deve avere fretta, che le cose si formano pian piano, giorno dopo giorno. Noi siamo troppo abituati al tutto-subito; ma la vita ci insegna la pazienza del contadino che getta un seme, che non vede più, in attesa di una pianta, che non vede ancora.

Poi arriva il giorno in cui, finalmente, quell’aroma speciale ti fa scoprire che la stagione è nel suo pieno vigore, che la stagione precedente ha lasciato spazio a quella successiva. Era da giorni che il cambiamento stava avvenendo, ma te ne accorgi solo ora quando il tuo naso percepisce qualcosa di diverso. In questo modo la natura ci insegna che per capire se qualcosa in noi è cambiato dobbiamo aspettare un po’ di tempo. Se vogliamo capire se siamo davvero cambiati (salvo il caso di qualche cambiamento repentino e improvviso) dobbiamo prendere in considerazione un arco di tempo ampio; può essere che rispetto a ieri non ci siano cambiamenti evidenti, ma se pensiamo a come eravamo un anno fa, forse, noteremo in noi un cambiamento vero e proprio (speriamo un miglioramento).

Il profumo di una stagione è un insieme di aromi che vengono dalla natura ma anche dall’uomo: per esempio, in autunno l’aria è intrisa della prima umidità che prepara le prime nebbie, ma anche di legna bruciata che arde in qualche camino di qualche casa. In questo modo la natura ci insegna che è molto bella quell’armonia che si crea tra creato e l’uomo. Chissà se anche i profumi delle stagioni aiuteranno tutti a noi ad amare e a rispettare di più il nostro pianeta. Ma l’uomo di oggi si sa ancora commuovere quando l’aria ci porta la fragranza di una nuova stagione?

Don Marco