Carissimi,

il famoso detto dice che l’Epifania tutte le feste si porta via e ci ricorda l’inevitabile ritorno alla quotidianità, qualche volta accompagnato da un po’ di malinconia (quando si spengono le luci del Natale si prova sempre un po’ di tristezza).

Ma, forse, l’Epifania più che portarci via le feste, vuole insegnarci a fare festa e a preparare nuove feste.

La presenza di Dio nella vita degli uomini, rivelatasi a tutte le genti nel giorno dell’Epifania, riesce a trasformare in festa anche la vita feriale, le nostre attività quotidiane, ora illuminate dalla luce di Cristo e per questo sottratte al rischio di una certa monotonia. I Vangeli ci dicono che i pastori e i Magi non rimasero per sempre alla grotta: tornarono a casa, ma la loro vita era cambiata. Che bello il nostro ritornare alla vita di tutti i giorni con il cuore cambiato dal Natale.

Il mistero del Natale ci riporta alla gioia della domenica, alla festa della celebrazione Eucaristica che ci ridona lo stupore dei pastori che si sono trovati davanti alla presenza concreta di Dio. Noi, ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, ci troviamo di fronte alla presenza reale di Gesù. Come i pastori, ogni domenica possiamo ascoltare la Parola di Dio. Che bello se le nostre messe avessero sempre l’esplosione della gioia del Natale.

Dopo l’Epifania il viaggio dell’anno liturgico ci porta a preparare la Pasqua (e tante altre feste importanti come la Pentecoste, il Corpus Domini). Sembra proprio che il Natale sia l’inizio di tante altre feste che l’Epifania non toglie, ma semplicemente anticipa. Che bella la saggezza dell’anno liturgico che di settimana in settimana ci fa vivere feste e solennità che richiamano momenti importanti della storia della salvezza. È la grande festa dell’uomo che scopre, contempla e gusta il mistero immenso dell’amore di Dio. È la grande festa di Dio che ama camminare di fianco all’uomo per sostenerlo, aiutarlo, donargli serenità. E tutto questo in attesa della grande festa finale che ci vedrà tutti uniti attorno al Padre nella sua casa.
 

Don Marco