IL SILENZIO E LA MUSICA
Carissimi,
non possiamo non fermarci a prendere in considerazione anche il silenzio.
Sul pentagramma, oltre alle note, sono presenti anche le pause; una pausa è un segno grafico che rappresenta un preciso momento di silenzio (con diversi valori, come per le note). Le pause servono per dare il ritmo; qualche volte separano un adagio da una parte più vivace, permettendo a quest’ultima di arrivare quasi a sorpresa. Nella musica accade come nel linguaggio, dove le pause di silenzio, che separano una parola dall’altra, una frase dall’altra, aiutano a comprendere il significato di quanto si sta dicendo, caricano di emozione il discorso, permettendo così l’ascolto. Quanto è importante il silenzio anche nella comunità, nel desiderio di camminare insieme.
Ma nella musica ci sono altri due silenzi: c’è, innanzi tutto, il silenzio che precede l'inizio del concerto vero e proprio; il silenzio emozionato di chi non conosce i brani in programma ed è aperto ad ogni possibilità, il silenzio attento e consapevole di chi già conosce la musica che verrà eseguita e cerca di immaginare come sarà eseguito quel brano, con quale interpretazione.
E poi c’è quell’attimo di silenzio al termine di una esecuzione: un silenzio, qualche volta un po’ imbarazzato da parte di chi si chiede se il brano sia davvero concluso; il più delle volte è un silenzio carico di intensità e gratitudine, prima dell'esplosione dell'applauso.
Quanto è importante il silenzio dello stupore e dell’attesa attenta e propositiva per camminare insieme. Quanto è significativo il silenzio della gratitudine e della riflessione per ritrovare la forza della comunione.
Ha davvero ragione chi dice che il silenzio è musica!
Don Marco