CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO


Carissimi,

con questo numero riprendo il racconto delle mie gite estive.

Da circa 20 anni ogni estate trascorro almeno un giorno a Tagliata, una piccola, piccolissima frazione di Costa Serina (BG). Un stradina stretta con un pugno di case e una chiesetta: tre residenti che vi abitano tutto l’anno; in agosto, invece, si popola fino ad arrivare a circa 50-60 persone.

Vi vado perché un mio caro amico ha la mamma originaria di Tagliata e in estate passano alcune settimane nella casa materna.

Sono innamorato di questo piccola frazione: il silenzio, la semplicità, il profumo dei pascoli, il verde dei boschi, l’aria fresca della montagna lo rendono un angolo per me delizioso.

Ma se ci penso bene, ciò che rende speciale per me una frazione come Tagliata, che non ha nulla di speciale, è il dono dell’amicizia. Come è bello avere delle relazioni in cui ti senti libero: ascolti e sei ascoltato, ridi e ti confronti; porti insieme le fatiche e ti rallegri dei momenti lieti con una serenità rara che solo dentro una vera amicizia riesci a gustare.

Ha ragione il nostro Arcivescovo quando nella sua lettera pastorale, Infonda Dio Sapienza nei cuori, scrive: «Ma nella sua forma più nobile (l’amicizia) è quella condivisione degli interessi, quello sguardo rivolto alla terra promessa che convince ad attraversare insieme il deserto e le tentazioni. Gli amici, se hanno una meta comune e si sostengono a vicenda con purezza di cuore e con intensità di affetti, sono invincibili».

Ringraziamo Dio per il dono dell’amicizia, per il dono degli amici.
  

Don Marco

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