SOLO UNA GOCCIA

Carissimi,

quest’estate ho potuto fare una bellissima gita alla diga del Gleno, in val di Scalve. Il 1 dicembre 1923 la forza dell’acqua sventrò la diga, che era stata costruita con materiale scadente. Sei milioni di metri cubi d'acqua, fango e detriti precipitarono verso valle raggiungendo persino il lago di Iseo e lasciando dietro di sé devastazione e morte.

Tante volte la storia ha conosciuto la forza devastante dell’acqua. Ma la natura conosce anche la capacità dell’acqua di modellare o scavare la roccia, e per farlo non ha bisogno della forza impetuosa della massa d’acqua ma della costanza della goccia che cade.

Quando penso a questo nuovo anno pastorale che inizia in mezzo a tante incertezze e limitazioni, penso alla forza della goccia. La forza della goccia sta nella sua costanza. La nostra forza sta nella fedeltà dell’amore.

In una lettera scritta alla diocesi di Trento nel giugno 2019, mons. Lauro Tisi scriveva: «Le cronache spesso usano l’aggettivo “seriale” in riferimento ai protagonisti di efferati crimini. Esiste anche una versione sana della serialità: è la fedeltà dell’amore che sa “stare sul pezzo” con gesti che si ripetono, ma in maniera sempre nuova, attraversati dalla costante passione per l’altro, percepito come sempre nuovo».

Non dimentichiamo la forza dei piccoli gesti che ci hanno rasserenato durante il tempo in cui eravamo chiusi in casa! Non dimentichiamo l’esperienza della fragilità e la forza della fede e della speranza. Con l’aiuto di Dio anche una goccia può fare grandi cose, come ci ricorda un canto: Solo una goccia hai messo fra le mani mie, solo una goccia che Tu ora chiedi a me; una goccia che, in mano a Te, una pioggia diventerà e la terra feconderà!

Don Marco

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