I CRISTIANI SORRIDONO

 

Carissimi,

vi raggiungo nuovamente con un pensiero in questo tempo così carico di malinconia e di preoccupazioni.

Vorremmo che tutto finisse presto o che qualcuno venisse a svegliarci e ci dicesse: «Tranquillo! È stato solo un brutto sogno». Ma sappiamo che invece tutto questo è realtà.

Il coronavirus ci sta colpendo non solo perché sta facendo ammalare tanti nostri fratelli e sorelle in Italia e nel mondo. Ci sta colpendo nelle nostre abitudini, ci sta togliendo il fiato non facendoci intravedere la luce alla fine di questo tunnel, ci tocca nella nostra socialità che deve drasticamente ridimensionarsi. Ci sta facendo vivere “a distanza”.

Anche io mi trovo con un profondo senso di vuoto; mi è capitato spesso in questi giorni di camminare per le vie di Limito o per i sentieri della Besozza. Nel camminare ho pregato e pensato. Ma ho anche incontrato molte persone.

Mi sono fatto una domanda: noi cristiani che cosa possiamo fare? O meglio cosa stiamo facendo? Incontrando tanti di voi mi sono accorto che nonostante la palese e giustificata paura, nonostante le tante situazioni nuove che si stanno venendo a creare per questa emergenza, non abbiamo smesso di sorridere.

Il sorriso di cui parlo non è il sorriso di chi banalizza una situazione. È il sorriso del cristiano, colmo di speranza e di serena fiducia.

Come ci ha detto il nostro arcivescovo nel suo messaggio, che vi invito ad ascoltare (lo trovate sul sito della diocesi: www.chiesadimilano.it) in questo momento ci sono messe senza popolo e un popolo senza messa. Questo, però, non ci sta facendo perdere la sete di Dio, anzi sta crescendo in noi il desiderio di incontrarlo nella preghiera, nell’ascolto della sua Parola. Si stando moltiplicando gesti e strumenti con la fantasia che solo lo Spirito sa mettere nel nostro cuore. E così il cristiano sorride perche sa che nulla ci può separare dall’amore di Dio.

La prudenza in queste ore suggerisce di non darci la mano quando ci incontriamo. Ma nessuno ci può vietare o impedire di guardarci negli occhi per scambiarci uno sguardo colmo di affetto e di attenzione. Uno sguardo colmo di vicinanza e di solidarietà. E così il cristiano sorride perché sa che niente è più bello del camminare insieme e che i cuori possono sempre darsi una mano. E restiamo ammirati della generosità e della dedizione di chi in queste ore si occupa degli ammalati.

Gli esperti suggeriscono di tenere una distanza di sicurezza di circa due metri per ridurre ogni rischio di contagio. Ma nessuno vieta di usare i mezzi della tecnologia per sentirci vicini. E così il cristiano sorride perché sa che basta una telefonata, un saluto al vicino di casa, una chiacchierata dalla finestra per ritrovare la serenità e donare un po’ di gioia.

Ecco allora che cosa possono fare e stanno facendo i cristiani: sorridono e fanno sorridere con la forza dell’amore e la fiducia nel Signore.

Confesso che la malinconia qualche volta mi ha tolto il sorriso. Ma ora voglio sorridere e so che lo faccio con voi. Vi sento vicini e vi sono vicino. Il Signore vi benedica.

Don Marco

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