AL SONNO CI ABBANDONIAMO SERENI

 

Carissimi,

quando Gesù andò a pregare al Getzemani portò con sé Pietro, Giacomo e Giovanni perché gli stessero vicino in quel momento difficile. Si scostò un po’ da loro per pregare. Quando torno li trovò addormentati. Allora chiese a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora?». Questa domanda mi viene in mente spesso quando a me (o a qualcuno, che poi me lo racconta), capita di addormentarmi alla sera mentre sto pregando.

Si dice che anche san Carlo non fosse immune da questo problema. Aveva, però, trovato un rimedio curioso. Si legava una palla di metallo al polso. Durante la preghiera serale teneva la palla in mano; se si fosse addormentato la palla sarebbe scivolata giù dando un colpo al polso e svegliandolo immediatamente, permettendogli così di continuare la preghiera.

Non ho mai provato questo metodo; ricordo, però, una volta un sacerdote anziano che mi disse una cosa che mi piacque moltissimo. Gli stavo raccontando di come fossi molto stanco in quel periodo (ero in pieno oratorio estivo) e alla sera non facevo in tempo ad aprire il breviario che subito mi addormentavo. Me ne accorgevo al mattino seguente quando mi svegliavo con in mano il breviario aperto ancora sulla prima pagina della compieta.

Quel sacerdote mi disse che addormentarsi mentre si prega vuol dire addormentarsi avendo Dio come ultimissimo pensiero della giornata. Inoltre mi disse di essere profondamente convinto che quando ci addormentiamo alla sera le nostre preghiere incomplete vengono raccolte e completate dagli angeli. Occorre certo cercare di non addormentarsi mentre si prega, ma, se dovesse capitare, le parole di questo sacerdote ci rasserenano molto.


Don Marco

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