RICORDATI DI ME

 

Carissimi,

sappiamo che celebrare la Messa significa fare memoria della passione di Cristo, del suo immenso dono di Amore per noi. Ma che la Messa sia anche un modo per aiutare la memoria di Dio è davvero qualcosa che fa un certo effetto.

“Ricordati, Padre, della tua Chiesa...”

”Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione…”

Ricordati, Signore, dei tuoi fedeli. Ricòrdati di tutti i presenti...”.

Quando pronuncio queste espressioni sento un po’ di imbarazzo perché mi sembra audace che un uomo possa dire a Dio di ricordarsi. Come può Dio non ricordarsi di noi? Come può dimenticarsi dei suoi figli?

Eppure tante volte entra nel nostro cuore, in alcuni momenti particolarmente difficili, l’impressione che Dio non si ricordi più di noi. Sappiamo che non è così, ma ci sentiamo un po’ dimenticati.

Mi piace, allora, pronunciare l’invito a ricordare con una particolare intensità di cuore, raccogliendo le  molte richieste di preghiera che ricevo.

Invocare Dio perché si ricordi ha una profonda radice biblica. Possiamo citare come esempio la splendida invocazione del buon ladrone: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». Nella bibbia significa chiedere al Signore di intervenire, di agire a favore di qualcuno.

Ognuno di noi in questo momento della preghiera eucaristica può chiedere a Dio di ricordarsi di qualcuno.

Ricordare significa letteralmente far salire di nuovo nel cuore. Con la nostra intercessione durante l’eucaristia si uniscono tutti i cuori: quello di Dio, il nostro e quello di tutte le persone che desideriamo affidare a Lui

 

Don Marco

 

 

 

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