La mano nella mano

A mani nude contro le forze della natura.

Scene come quelle riportate nella foto hanno riempito, in queste settimane, gli schermi e i cuori: le mani dei soccorritori che scavano, attenti a evitare nuovi crolli, attenti a non far male ai feriti o recuperare chi non ce l’ha fatta.

Quelle mani nude di fronte alla forza della distruzione della natura. Sembra un paradosso! Eppure quelle mani hanno fatto quello che le pale meccaniche non avrebbero mai potuto fare: salvare e dare dignità.

Nemmeno ci possiamo immaginare il terrore di chi, per ore e ore, ha vissuto sotto le macerie e quindi la gioia immensa del sentire la propria mano afferrata da quella di un soccorritore. La mano dell’anonimo pompiere rappresenta tutta la solidarietà di coloro che stanno dalla parte della vita e dell’amore; di chi ancora è disposto a dare la propria mano per il bene dell’altro, di chi rifiuta ogni visione di chiusura ed egoismo verso il prossimo.

E` la mano di Gesù che ha strappato Pietro dall’abisso delle acque.
E` la mano della Chiesa quando si china con misericordia verso le ferite dell’umanità.
E` la mano della mamma che insegna al bambino a camminare senza cadere e che lo raccoglie quando cade.
E` la mano della comunità cristiana che aiuta i suoi membri più piccoli e fragili a percorrere la strada del Vangelo.

All’inizio di questo nuovo anno pastorale vogliamo rinsaldare la presa della mano di Dio per ciascuno di noi e rafforzare il vincolo di fraternità che ci unisce nell’unica Chiesa di Gesù. Iniziamo allora il cammino di quest’anno mano nella mano, perché le mie mani da sole possono fare molto poco; ma tante mani insieme possono fare il miracolo della salvezza della vita.

dS

Informazioni aggiuntive