Costruttori di comunità

Mi hanno molto colpito le parole che Papa Francesco ha pronunciato il 16 maggio scorso, parlando alla Conferenza Episcopale Italiana, a proposito del sacerdote.

Il loro compito ha detto il Papa è quello di costruire la comunità. Vi confesso che è proprio sulla costruzione della comunità che sento la responsabilità più grande dell’essere “parroco”. Ma ho anche la consapevolezza di non essere solo. Non potrà mai essere solo compito di un Sacerdote. È la partecipazione dei laici che contribuisce a disegnare il volto di una Chiesa locale viva e fedele al Vangelo.

Martedì 7 Giugno si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale per verificare il cammino percorso quest’anno e per cominciare ad identificare le priorità per il prossimo.

Molto si è fatto, ma molto resta da fare se vogliamo offrire un volto di Chiesa evangelica che celebra (il culto, la liturgia), che forma (la catechesi e la formazione), che vive vicina ai più deboli e ai più poveri (la carità).

Di una cosa mi convinco sempre più: che un Sacerdote, un parroco da solo non potrà mai realizzare nulla se non insieme ai laici, a tutta quanta la comunità.

Sempre più oggi risultati sono il frutto di un lavoro corale, di squadra si direbbe, dove ciascuno (nessuno escluso) potrà dare il suo contributo per la crescita di tutti.

Quando Gesù nella moltiplicazione dei pani e dei pesci benedice, non lo fa solo sul pane, ma sulla condivisione di quello che c’era, che ha fattosi che tutti si potessero sfamare. Quell’episodio è proprio il risultato di un lavoro corale, di squadra, di tutti. Così vorrei che fosse sempre di più il cammino della nostra Parrocchia.

dS

 

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