Con i poveri per i poveri

Giovedì scorso, 14 Maggio, in Vaticano si è tenuto un concerto che ha visto i poveri sedere in prima fila.

Aveva fatto grande scalpore la sedia vuota del concerto del 2013. Quando il Papa non era presente. Da allora ad oggi il magistero di Papa Francesco non ha tralasciato di richiamare la Chiesa ha mettere i poveri al primo posto.

Dopo il punto doccia e barbiere per i senzatetto aperto sotto il colonnato di piazza San Pietro, e dopo la visita speciale per i clochard alla Cappella Sistina, ora un Concerto.

Non sedevano nelle prime file gli “invitati” selezionati fino all’esagerazione per non lasciar fuori nessuno di quelli che “contano” siano essi Cardinali o Vescovi, o personaggi della vita pubblica, o artisti, ecc.

Stavolta nelle prime file c’erano loro: i poveri. Non a caso il concerto è intitolato “con i poveri per i poveri”.

Sono gesti che certo non risolvono il problema della povertà, ma ci fanno sperare in una Chiesa diversa, più povera, più umile più attenta a chi nel vangelo vengono indicati come prediletti.
Il Vaticano è tornato ad essere la casa di tutti. Anche ai poveri è stata offerta la possibilità di assistere a uno spettacolo, perché anche loro hanno bisogno del “bello”, anche loro sanno emozionarsi, sanno piangere.

Sapere che in quel giorno la bellezza ha nascosto per un momento i loro fallimenti, i loro insuccessi, le loro derive, non può che suscitare ammirazione e speranza. 

I gesti di questo Papa non finiscono mai di stupire e non fanno bene solo agli ultimi del mondo, ma anche a noi.

dS

 

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