“La barca parte di sera”

Dall’Omelia di Mons. Mario Delpini alla Messa di apertura della Festa patronale. 

Ci sono barche che si mettono in mare all'alba: sono mosse dal vento e dall'audacia, della speranza e dall'ambizione, cercano tesori e inseguono mete. Sono le barche del mattino, più che la sapienza le guida l'entusiasmo, più che una meta cercano un risultato, il vento che le spinge e i remi che le muovono sono la determinazione e l'orgoglio, vogliono dimostrare di che cosa sono capaci.

Ci sono barche che si mettono in mare di sera: partono per tornare a casa dopo una giornata di fatiche e di esperienze, sono le barche della stanchezza, sono anche le barche dove si raccontano le imprese compiute, i miracoli strepitosi, barche di racconti e di fantasie.
Partono le barche della sera anche per andare via, per riconoscere una sconfitta, per nascondere una frustrazione.
Sono le barche dei fuggitivi, quelli che vengono da paesi troppo desolati per essere abitati, troppo pericolosi, troppo violenti.

La barca che parte può ben essere l'immagine della vita, il racconto della storia di una comunità.
Chi sa se la nostra comunità è una barca che parte all'alba o che parte alla sera?
Viviamo dell'entusiasmo degli inizi, che sorridono di speranze e di promesse o viviamo delle stanchezze della sera, messi alla prova dalle delusioni e dalle frustrazioni?

La barca, che parta di sera o all'alba va incontro al mare agitato e al forte vento: la tempesta si abbatte, tutto è in pericolo… ma Gesù è presente, non può vincervi la paura!
Gesù vuole condividere il viaggio, vuole essere presente nella comunità, proprio lui! Non solo il suo ricordo, non solo il libro che è stato scritto su di lui, ma proprio lui! Proprio lui, l’amico, il maestro, il Signore, si fa incontro e desidera stare in mezzo ai suoi discepoli.”

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